Non tutte le difficoltà scolastiche e di apprendimento sono Dislessia o altri DSA

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Caro Genitore, 

e se ti dicessi che non tutto ciò che sembra dislessia lo è davvero?

Che potrebbe essere qualcosa di diverso da un disturbo dell’apprendimento.

Sono il Dott. Americo Meale , e sono un ortottista. Più precisamente sono uno specialista della visione con anni di esperienza nella valutazione del sistema visivo nei bambini con DSA e nei prossimi minuti voglio spiegarti perché una valutazione approfondita del sistema visivo potrebbe cambiare radicalmente la carriera scolastica di un bambino e fare la differenza tra avere una diagnosi di DSA o, addirittura, non averla.

Prima di iniziare però è necessario fare una premessa.

Innanzitutto qui non siamo negazionisti. 

Nessuno sta affermando che la Dislessia non esiste, che i DSA sono una “scusa” che hanno inventato per non far lavorare gli insegnanti e per “giustificare” la pigrizia di queste nuove generazioni di bambini.

Quindi se sei un genitore che pensa tutto quello che ho detto puoi tranquillamente lasciare questa pagina e tornare alle tue cose.

Se invece sei un genitore preoccupato perché temi che tuo figlio:

  • possa essere etichettato in modo negativo da insegnanti e compagni
  • non riceva il giusto supporto con conseguenze negative sul suo futuro scolastico e professionale
  • non riesca ad esprimere il suo pieno potenziale e possa perdere fiducia in sé stesso e nella propria capacità di apprendere.

E hai paura di essere giudicati come genitori o che situazioni del genere possono impattare sulle dinamiche familiari e su quelle sociali 

Scoprirai di avere un’opportunità che non avevi mai preso in considerazione.

Ma partiamo dall’inizio: perché STOP DISLESSIA!

STOP DISLESSIA non vuol dire DIVIETO di essere dislessici! 

Come già detto non ascolterai né mai leggerai nelle mie parole che la Dislessia non esiste.

Navigando sul web o sui social avrai trovato senza dubbio chi la Dislessia la “esalta”, chi la “cura”, chi “corre in soccorso” e magari anche chi ne nega l’esistenza.

Fidati, non sono io!

Quando leggi Stop Dislessia voglio che ti immagini alla guida della tua auto. 

Cosa fai quando arrivi in prossimità di un segnale di STOP? 

Ti fermi…

Controlli che la strada sia libera a destra, che sia libera a sinistra e che nessuna altra auto sopraggiunga… poi parti.

Ora vorrei che immaginassi la stessa identica situazione quando decidi di “partire” per un percorso di diagnosi: prima di procedere ti fermi e controlli che nulla possa “interferire” con il tuo viaggio.

È proprio questo il significato di STOP DISLESSIA.

Immagino che la tua curiosità in questo momento sia capire quali sono queste “interferenze” che possono alterare il percorso di certificazione .

Bene ti stupirà sapere che sono sotto gli occhi di tutti e sono scritte in documenti ufficiali come:

  • comma 1 dell’articolo 1 della LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 [Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
  • line guida dell’OMS ICD-10 (Internation Classification of Disease, 10° versione, 2007) e ICD-11* (versione 5/2021)

Ti riassumo in poche parole: la funzionalità del sistema visivo e l’assenza di deficit sensoriali sono condizioni imprescindibili per poter procedere alla diagnosi di dislessia e disturbo dell’apprendimento .

Attenzione! Questo non vuol dire che un bambino che ha deficit sensoriali e disfunzioni visive non può avere un DSA o che la dislessia sia “causata” direttamente da questi deficit sensoriali.

È fondamentale però distinguere tra le difficoltà derivanti direttamente dal deficit sensoriale e quelle specifiche dell’apprendimento , per poter fornire l’intervento e il supporto più adeguati. 

Una delle obiezioni più frequenti che mi vengono fatte a questo punto da genitori, insegnanti, colleghi e professionisti è che esistono poche evidenze scientifiche che collegano Dislessia e DSA alla visione.

Vero! Infatti io non sto in nessun modo considerando le disfunzioni del sistema visivo come la “causa” di un disturbo dell’apprendimento ma se sia l’OMS che la Legge citano i deficit visivi e sensoriali ci sarà un motivo? Giusto?

Quello su cui voglio che si soffermi la tua attenzione è che le conseguenze di un sistema visivo inefficace hanno esattamente:

  • gli stessi sintomi della dislessia e dei disturbi dell’apprendimento
  • gli stessi comportamenti ed atteggiamenti che puoi riscontrare in un bambino con difficoltà scolastiche

Questo vuol dire diventa necessario e fondamentale una “diagnosi differenziale” prima di intraprendere tutti i test previsti dal percorso di certificazione .

La verità è che una delle priorità quando si notano difficoltà scolastiche dovrebbe essere davvero una valutazione approfondita e oggettiva del sistema visivo, primo canale di acquisizione delle informazioni. 

“Vedere ” è un’azione che può sembrare semplice, ma organizzare il sistema visivo per:

  • percepire un carattere scritto (e organizzare una risposta verbale o grafica rapida e precisa)
  • organizzare un movimento coordinato (per prendere una palla ad esempio)
  • gestire la postura in maniera funzionale, soprattutto in situazioni di non equilibrio

è per il Sistema Nervoso Centrale un’attività estremamente complessa. 

Se sei il genitore di un bambino a cui è stato diagnosticato un DSA e ti accorgi che nessuno ti ha richiesto una valutazione dei deficit sensoriali e soprattutto di disfunzioni del sistema visivo? 

Cosa faresti? Sicuramente ti attiveresti per fare quanto prima una valutazione del sistema visivo di tuo figlio.

So già che rivolgendoti al tuo pediatra o ad una persona di fiducia ti diranno di andare a fare una visita oculistica per capire se tuo figlio vede bene oppure no.

Il problema a questo punto è che con una visita oculistica e al massimo una visita ortottica classica non bastano per valutare la funzionalità del sistema visivo di un bambino

Devi sapere però che vedere bene i famosi “dieci decimi”, non avere strabismi e sottoporsi alla normale visita oculistica, infatti, non basta a considerare il sistema visivo efficace ed efficiente. 

La visita oculistica valuta “solamente” la salute dell’occhio e delle vie visive valutando la presenza o meno di patologie e/o difetti di vista da correggere con occhiali.

La visita ortottica classica, invece, valuta la presenza di deficit dei muscoli degli occhi, come ad esempio gli strabismi, e la presenza di visione della tridimensionalità (stereopsi) conseguenza di una grossolana collaborazione tra i due occhi. 

Questa visita ortottica classica ha però dei limiti che ci impediscono di stabilire con assoluta certezza la funzionalità del sistema visivo.

Primo tutti i test sono eseguiti in maniera soggettiva e, quindi, influenzabili dalla collaborazione dei pazienti o dall’esperienza del professionista.

Secondo si trascurano molti altre aspetti del sistema visivo di fondamentale importanza che possono pregiudicarne la funzionalità.

La verità è che in ogni valutazione del sistema visiva non può mancare

  1. Oggettività , grazie a strumenti adatti, e quindi minor possibilità di qualsiasi “errore umano” legato alla soggettività di esaminato ed esaminante
  2. Una profonda analisi del passato del bambino e soprattutto dello sviluppo percettivo-motorio
  3. Una valutazione a 360° delle abilità visive e della loro integrazione con gli altri canali di raccolta informazioni ed il corpo .

Questo è tutto quello che trovi nel mio personalissimo PROTOCOLLO A.T.I.P.I.C.O. (Analisi Tecnica Ingegnerizzata dei Processi di Integrazione tra Cervello e Occhi) ed è l’analisi del sistema visivo che mi ha permesso di individuare sia pre che, purtroppo, post diagnosi di DSA , i “famosi” deficit sensoriali di cui parla la legge 170 e l’OMS.

PROTOCOLLO A.T.I.P.I.C.O. è nato sulla spinta del desiderio profondo di capire quanto e come il sistema visivo interferisse con le capacità di apprendimento e mi ha permesso di supportare oltre 1200 persone, tra bambini e genitori, della Toscana e di diverse parti d’Italia.

È tempo di guardare oltre i sintomi. 

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